2024: XXVI
Articoli

Il nome della vergogna: la signora Chominowa

Alessandro Amenta
Università di Roma "Tor Vergata"

Pubblicato 2024-08-27

Parole chiave

  • Zuzanna Ginczanka,
  • Non omnis moriar,
  • Juliusz Słowacki,
  • Adam Rzepecki,
  • Zofia Chominowa
  • Zuzanna Ginczanka,
  • Non omnis moriar,
  • Juliusz Słowacki,
  • Adam Rzepecki ,
  • Zofia Chominowa

Abstract

Questo saggio mira a illustrare l’evoluzione del nome “Chominowa” nella coscienza collettiva polacca. Inizialmente menzionato in una poesia di Zuzanna Ginczanka come la donna che denunciò la poetessa alla polizia nazista nel 1942, questo nome gradualmente divenne il simbolo di tutti i Polacchi che collaborarono con gli occupanti tedeschi. La sua evoluzione in antonomasia raggiunse il suo apice nel 2020 con l’inaugurazione dell’installazione artistica di Adam Rzepecki – una composizione al neon gialla con il nome “Chominowa”. Le controversie attorno a questa installazione possono essere attribuite alla tabuizzazione della memoria collettiva polacca, che spesso sorvola sugli aspetti più oscuri della storia come il collaborazionismo, nel tentativo di rappresentare un’identità nazionale purificata da colpe.