Da Vladimir Scerbanenko a Giorgio Scerbanenco: da Kiev a Milano passando per Boston
Publicado 2023-10-05
Resumen
Vladimir Scerbanenko, nato a Kiev nel 1911 e successivamente noto come Giorgio Scerbanenco, è stato una figura di spicco nella letteratura gialla italiana. Adottò un nome italiano nel tentativo di aderire alla cultura italiana e divenne un pioniere nel genere dei racconti criminali italiani alla fine degli anni ‘60. Durante la sua vita produsse un vasto corpus di opere, scrivendo numerosi romanzi per riviste e giornali. Nei primi anni ‘30 Scerbanenco utilizzò diversi pseudonimi, tra i quali Enko; allo stesso tempo contribuì a una popolare rubrica della rivista che si chiamava Nomi di donne. Come giornalista e romanziere inventò diversi noms de plume come Adrian, Luciano, Valentino, John Colemoore, Lodovico degli Orafi, Michele Raja e Ugo Fontanaviva. Negli anni ‘40 Scerbanenco scrisse i suoi primi romanzi gialli ambientati a Boston, USA, nonostante non avesse mai visitato quella città e si affidasse esclusivamente a una carta geografica. Riuscì a creare con successo un ‘paesaggio criminale’ e creò il personaggio di Arthur Jelling, un archivista di polizia riservato, gentile e riflessivo. Questo tipo di romanzi si discostava dalle aspettative del fascismo, ma guadagnò una notevole popolarità. Con la caduta della censura e la fine del regime fascista, Scerbanenco spostò l’ambientazione delle sue storie a Milano, la sua città di elezione. Scrisse numerosi romanzi e racconti incentrati su Milano e, durante la fase finale della sua carriera, creò il personaggio di Duca Lamberti. Utilizzando con precisione la toponomastica di Milano, Scerbanenco costruì un ampio palcoscenico per i suoi personaggi, scavando nei loro nomi, creando omonimi all’interno della sua stessa narrazione, ipocoristici e assonanze.