Pubblicato 2023-10-05
Abstract
In molte delle sue commedie, Shakespeare modificò la maggior parte o tutti i nomi trovati nelle fonti delle sue trame, sostituendo invece nomi presi in prestito da altre opere letterarie, nomi derivati dall’uso comune e/o nomi da lui coniati per descrivere aspetti fisici, azioni o atteggiamenti dei suoi personaggi. Nei suoi drammi storici e nelle tragedie, al contrario, Shakespeare si basò più spesso sui nomi che trovava nelle fonti. Romeo e Giulietta illustra il tipico schema delle tragedie shakespeariane, poiché il commediografo utilizzò tutti i nomi inclusi nella sua fonte principale, un poema narrativo di Arthur Brooke intitolato The Tragicall Historye of Romeus and Juliet (1562) (che era una delle molte versioni dell’opera). Pertanto, il suo utilizzo dei nomi in Romeo e Giulietta conferma la sua spiccata fedeltà alla trama della fonte principale. Tuttavia, il drammaturgo aggiunse anche molti nomi nella sua versione della storia. Modificò anche le azioni compiute dai personaggi nominati e persino le forme di alcuni nomi. Pertanto, un’analisi completa dei nomi in Romeo e Giulietta aiuta a illustrare la creatività linguistica di Shakespeare, la sua relativa indipendenza dalla fonte della trama e il motivo per cui generalmente consideriamo la versione di questa storia popolare come quella definitiva.