«Eccola qui, Chiara, più chiara che mai». A proposito delle Serve di Jean Genet
Veröffentlicht 2023-10-05
Abstract
Il significato dei nomi e dei soprannomi nelle opere letterarie di Jean Genet (1910-1986) è ampiamente riconosciuto. Nato da un padre sconosciuto e successivamente dato in adozione, lo scrittore ha affrontato costantemente questioni legate all’identità. Questo studio esplora la prima opera teatrale di Genet, Les bonnes (1947, tradotto come Le cameriere), prendendo in considerazione aspetti esistenziali e stilistici. Les bonnes è particolarmente significativo per l’analisi onomastica perché i nomi scelti dall’autore - ripetuti, scambiati e usati in modo errato - guidano l’azione scenica descrivendo anche l’essenza dei personaggi principali attraverso antifrasi. La pièce è strutturata come una performance cerimoniale, con le giovani cameriere Claire e Solange che incarnano un senso fluido di identità. L’atto dell’autonominarsi raramente coincide con un indizio diretto, ma piuttosto oscura la chiave di lettura che consentirebbe di interpretare i personaggi. È nelle fessure e nelle interruzioni della loro performance perversa e ritualistica che si può cogliere l’essenza dei personaggi