Il genio tragicomico di Joyce nel gioco perverso dei nomi
Veröffentlicht 2023-10-05
Abstract
Questo saggio si concentra sul fascino che su James Joyce esercitavano i nomi, in particolare i nomi propri, ed esamina le sue opere partendo dal Portrait of the Artist as a Young Man per arrivare a Ulysses e a Finnegans Wake. Joyce considerava i nomi propri come “firme di tutte le cose”. La loro importanza divenne un elemento base della sua scrittura. Il saggio esplora questa funzione dei nomi su tre livelli: 1. l’impatto cognitivo dei nomi di animali dati ai personaggi o usati per descrivere situazioni; 2. la trasformazione onirica delle impressioni concettuali, che oscilla tra attributi bestiali e umani; 3. le qualità linguistiche, retoriche, musicali e mitiche dei nomi, che sono profondamente radicate nei contesti antropologici e culturali.