Cosmonimi: Deep time e Deep space nella poesia italiana contemporanea
Pubblicato 2024-08-27
Parole chiave
- Deep time,
- Deep space,
- Poesia italiana contemporanea,
- cosmonimi
- Italian contemporary poetry,
- Deep time,
- Deep space ,
- cosmonyms
Abstract
Questo articolo esplora l’interazione tra denominazione, Tempo Profondo e Spazio Profondo (ovvero lo spaziotempo su scala cosmogeologica e da una prospettiva evolutiva) nelle ultime composizioni dei poeti italiani Bruno Galluccio, Antonella Anedda, Andrea De Alberti, Lorenzo Vilei, Luigi Severi e Franco Buffoni. Saranno esaminate le varie strategie utilizzate per evocare le profondità incomprensibili dello spaziotempo all’interno dei testi poetici: in primo luogo, il tema della resa all’innominabile (esplorato da Anedda e Galluccio), seguito dall’antropomorfizzazione dei processi evolutivi attraverso l’uso di nomi propri come Lucy e Luca (come si vede nelle opere di De Alberti e Vilei). Confrontando queste composizioni con altre raccolte di poesia contemporanea, identificherò un motivo ricorrente, riscontrabile nelle opere di De Alberti, Anedda, Galluccio e Enrico Testa (tutte pubblicate da Einaudi), caratterizzato da allitterazioni e dalla compressione del macroscopico nel microscopico, accentuata da vaste differenze di scala. Infine, evidenzierò un approccio distintivo: la personificazione dei corpi celesti e dei loro nomi (qui definiti come cosmonimi) da parte di Buffoni e Severi.